IO ESCo! SONO CARICO

PROGETTO APPRENDIMENTO E SOCIALITÀ

 IO ESCo! SONO CARICO è  il Progetto "APPRENDIMENTO E SOCIALITÀ"  che ha visto impegnati 72 studenti della SEZIONE SCIENTIFICA del Liceo L. Pepe - A. Calamo, nel CAMPOSCUOLA ESTIVO presso Villaggio AQUARIUS a Policoro. Ad attività  propedeutiche al campo è  seguito  soggiorno presso  Centro culturale ludico-sportivo.

La proposta formativa si è  caratterizzata per un’impronta altamente educativa ed è  partita da un filone conduttore intorno al quale sono ruotate tutte le altre attività complementari programmate e studiate in base alle esigenze dei ragazzi.

In quest’ottica educativa, il fine ultimo cui ha mirato l’ esperienza del campus è stato dare una risposta educativo-formativa alla grave condizione di isolamento derivante dall’emergenza sanitaria, la quale ha comportato per gli studenti l’esclusione da qualunque occasione di incontro relazionale, e di conseguente crescita in termini di competenze emotive.

Le agenzie educative, dalla scuola ai molteplici servizi per l’adolescenza, si sono prontamente adoperate per dare continuità alle attività educative e formative, mediante l’utilizzo delle piattaforme informatiche (didattica a distanza, corsi e laboratori on-line etc.). Tuttavia i detti strumenti – per loro stessa natura – sebbene consentano di alimentare lo sviluppo di competenze cognitive e di apprendimento, non garantiscono la sollecitazione di processi di evoluzione delle competenze emotive e relazionali.

Nell’ultimo anno si è inoltre registrato negli adolescenti un aumento dell’esposizione agli strumenti informatici, e dell’utilizzo di social, videogames, app etc. che ha comportato una condizione di progressiva alienazione degli stessi. Molte delle relazioni dei ragazzi di fatto sono mediate dalla rete: il rischio è quello di sovrapporre le realtà virtuali al vissuto quotidiano, di sostituire il contatto umano con uno schermo. Vengono meno la scoperta dell’interiorità, la possibilità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, la libera espressione di sé in relazione all’altro, allo spazio, alle comunità di appartenenza.

Da queste considerazioni è  nata l'idea di un percorso per contribuire ad indagare le forme di relazione: imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti, conoscere le diverse parti del corpo e saperle controllare in rapporto allo spazio, comunicare ed esprimere emozioni attraverso linguaggi diversi, o mediante oggetti di uso quotidiano; favorire lo sviluppo della percezione sensoriale: attribuire inedite funzioni ai sensi; favorire la crescita delle capacità di ascolto di sé e di cooperazione nelle dinamiche di gruppo.

Obiettivi trasversali: sperimentare la differenza tra “proteggere” e “prendersi cura”, laddove con il primo termine si entra nella sfera di una dedizione all’altro che in qualche misura coincide con il controllo sull’altro, con un limite almeno proposto, quando non imposto; con la seconda parola si fa invece riferimento ad una forma di supporto che lascia a chi è supportato lo spazio e la libertà di esplorare il mondo, di sperimentare se stesso; valorizzare pensiero creativo e linguaggi verbali e non, capacità di tradurre gli uni negli altri;  potenziare la padronanza delle categorie spaziali e temporali: indagine su differenza tra prossimità/vicinanza e distanza/lontananza; sperimentare vertici di prospettiva difformi.

Risultati attesi: trasferire le conoscenze in atri campi di esperienza: contesto familiare, scolastico, e sociale.

 Per questo il Campus è stato strutturato in modo tale da mirare a diversi obiettivi:

- obiettivo tecnico-sportivo, attraverso i corsi sulle varie discipline sportive improntati come vere e proprie scuole;

- obiettivo naturalistico, attraverso l’esperienza di vita in un luogo del tutto naturale, lontano dai centri abitati, dal traffico e dalla confusione dove, nel contatto diretto con la natura e nel rapporto con il mondo animale, si impara a rispettare ed a curare l’ambiente;

- obiettivo socio-affettivo, attraverso il coinvolgimento dei partecipanti alla vita in comunità, dove tutti gli elementi del gruppo (esperti, istruttori, animatori e ragazzi) collaborano insieme nello svolgimento delle attività, creando un solido e reale rapporto di comunicazione, partecipazione ed amicizia.

 Ogni attività  culturale ludico-sportiva svolta è  stata un laboratorio di esperienza educativa.

 Al centro di questo camposcuola " ANDARE PER MARE"  è la grande metafora del  navigare dentro se stessi, del creare quelle condizioni che stimolano cooperazione, meditazione, creatività, corporeità e integrazione fra funzioni intuitive e funzioni logiche e decisionali.

L’incontro con il mare è diventato incontro con le proprie profondità.

All’interno di una imbarcazione a vela le interazioni sociali sono necessariamente collaborative e partecipative, in quanto condizioni fondamentali ed indispensabili per il buon governo della barca.

Ogni partecipante sa di svolgere un ruolo di primo piano nella gestione della barca e vive una piena responsabilizzazione.

Si creano così le condizioni per poter sperimentare le proprie attitudini comportamentali e relazionali, essenziali per uno sviluppo positivo della propria personalità.

In barca si impara a convivere e a condividere gli spazi limitati, gli oggetti del quotidiano, le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dall’esperienza della navigazione e dal contatto con la natura.

Il progetto ha coinvolto studenti/esse  nella programmazione e nella effettuazione di uscite in barche a vela completamente  attrezzate, previe lezioni teoriche con esperti del mondo della vela che hanno raccontato la loro esperienza umana e professionale.

Ogni incontro ha  affrontato un aspetto altamente tecnico, e parallelamente, offerto uno spunto di riflessione  sul senso della navigazione, intesa come esperienza di vita interiore e relazionale.

In ogni imbarcazione gli studenti coinvolti sono stati affiancati, facendo riferimento alle metodologie della peer-education,  da coetanei allievi di una scuola di vela del territorio.

Cuore del progetto: l'inclusione

L' esperienza in barca a vela può essere praticata ed apprezzata indipendentemente dalle capacità psicofisiche; non tutti i ruoli sulla barca richiedono estrema agilità e forza e, con opportuni accorgimenti, si può rendere accessibile la navigazione a chiunque.

 Obiettivi raggiunti: navigare è un’esperienza particolarmente costruttiva: ha  permesso di sviluppare relazioni interpersonali, spirito di solidarietà, di lealtà, di fiducia nei propri mezzi e nel prossimo; ha rafforzato il senso di tolleranza ed accettazione; ha valorizzato l’impegno del singolo e del gruppo; ha educato al rispetto e ha permesso il superamento di se stessi affrontando le difficoltà.

La barca è un formidabile laboratorio sociale ed un acceleratore di esperienze, in quanto ambiente ristretto, a volte disagevole, dove si è costretti a mettersi in gioco, a cooperare in gruppo adoperandosi nella ricerca di soluzioni a problemi ed imprevisti.

Un’ esperienza in barca a vela è pertanto un’alternativa formativa particolarmente valida, in quanto ha favorito: lo sviluppo delle relazioni sociali; l’educazione tra pari: favorendo la capacità di aiutarsi tra coetanei;

la crescita dell’autostima; il confronto con i propri limiti e la scoperta delle proprie risorse; la valorizzazione dell’impegno e la responsabilizzazione; la gestione e il superamento dello stress, delle difficoltà e delle frustrazioni.

Ogni partecipante ha  rivestito un ruolo attivo e di responsabilità per portare a termine l’impresa, sapendo di svolgere un ruolo di primo piano nella gestione della barca e vivendo una piena responsabilizzazione. Si sono create così le condizioni per poter sperimentare le proprie attitudini comportamentali e relazionali, essenziali per uno sviluppo positivo della propria personalità.

Al termine del progetto studenti e studentesse hanno acquisito maggiore consapevolezza delle proprie risorse e qualità. A fine esperienza in attività  di restituzione studenti e studentesse hanno testimoniato la propria esperienza.

 Prof.ssa Lucia Grassi

CAMPO SCUOLA ESTATE 2021 Policoro (MT)